La vita di Ezra Pound è segnata dalla sofferenza che deriva dall’essere dotato di uno sguardo ulteriore, capace di penetrare la coltre che avvolge le vicende umane collettive per vederne i meccanismi nascosti. Una visione che può essere così terrificante da far vacillare anche la mente più solida. Ogni epoca dell’umanità è dominata dal proprio demiurgo, una specie di divinità minore come sosteneva Platone, in grado di governare il commercio umano con il divino. Ogni periodo storico dunque ha avuto la sua metafisica come sovrastruttura che provvede sistemi di governo, visioni del mondo, leggi:
La filosofia è stata la metafisica dominante dell’età greco – romana,
la teologia è stata la metafisica dominante l’età medievale,
il naturalismo neoplatonico è stata la metafisica dominante il Rinascimento,
il razionalismo è stata la metafisica dominante l’illuminismo,
Il positivismo è stata la metafisica dominante l’Ottocento
Il relativismo etico era, ed è, il demiurgo dominante il Novecento che tuttora perdura.
Pound avverte in questa relativizzazione dell’etica, da cui sorge anche il moderno sistema creditizio bancario, un estremo pericolo per la civiltà occidentale.
E’ tipico del grande poeta una certa qualità “mistica” nella sua capacità di cogliere l’invisibile, spesso un invisibile inquietante, dietro il velo del visibile.
Pound ha colto i meccanismi finanziari, genericamente da lui indicati col termine di usura, che presiedono ai destini delle nazioni e degli uomini e ne è rimasto traumatizzato e inorridito.
Non è stato l’unico. Accanto a lui dobbiamo ricordare Thomas Eliot e la sua scoperta della “cospirazione opaca” prodotta dalla noiosa e stracca abitudine a sperimentare giorno dopo giorno le medesime futili cose provocate da una vita senza slanci verticali e Pier Paolo Pasolini col suo concetto di “Potere” finalizzato al “mutamento antropologico” dell’umanità in un abnorme e aberrante progetto di ri – creazione della natura umana. Non è del resto un caso che Pasolini avesse grande stima di Pound.
Ezra Pound dunque è stato un grande poeta, forse insieme a T.S. Eliot di cui è stato mentore, il più grande del Novecento. Ma è stato anche un grande profeta laico perché ha visto il volto nascosto del demiurgo novecentesco, ha conosciuto i meccanismi del lato oscuro dell’economia, quello più inquietante, quello manovrato ad arte da un manipolo di dinastie ricche per distruggere la civiltà occidentale e sulle macerie di questa demolizione costruire un Nuovo Ordine Mondiale.
La scoperta di “Usura” tuttavia in Pound non viene tramite facoltà intuitive, ma tramite una conoscenza tecnica dei meccanismi che regolano il funzionamento creditizio delle banche cioè il modo in cui gli istituti di crredito prestano soldi a enti pubblici, come lo stato e a privati..
L’INTERESSE BANCARIO ROVINA DELLE NAZIONI
Per il Pound economista il capitale non è costituito dall’insieme dei beni, ma dalla capacità degli uomini di organizzare quei beni che altrimenti, privi di quel legame organizzativo, non valgono nulla.
Il denaro non deve avere più il fine di produrre interesse tramite la pratica dell’usura, cioè l’interesse bancario per cui la somma ricevuta in prestito deve essere restituita con l’aggiunta di un surplus. L’usura infatti conduce verso la finanziarizzazione dell’economia tramite il moltiplicarsi degli strumenti del credito cioè del prestito a interesse.
Il sistema truffaldino delle banche, secondo Pound, consiste nel moltiplicazione del denaro da parte dei banchieri. Agli albori del sistema economico organizzato la moneta metallica aveva uni valore nominale e reale corrispondenti, cioè la quantità di metallo prezioso contenuta nella moneta era garantita dalla presenza di una pari quantità di metallo prezioso custodita dalla banca.
Anche con l’introduzione della banconota cartacea il valore della stessa era garantito da una equivalente quantità di metallo prezioso depositata presso la banca.
Dunque se ad esempio la banca emetteva 1000 banconote dovevano esserci 1000 unità di metallo prezioso a garanzia del valore. La stessa dicitura “pagabile a vista al portatore” fino a non molti anni fa indicava che quella banconota, almeno teoricamente, poteva essere portata in banca e cambiata con un corrispondente in metallo prezioso sotto forma di monete o altro pari al valore indicato dalla banconota stessa.
Ma le banche, spiega Pound, si accorgono che solo una frazione minima delle riserve auree o di metallo prezioso viene ritirato dai clienti in possesso delle banconote, il resto rimane inerte e inutilizzato. A questo punto scatta, secondo Pound, il meccanismo truffaldino : la banche si accorgono che su 1000 monete metalliche, solo 200 sono sufficienti a garantire la copertura per i portatori delle banconote se questi pretendono il denaro metallico a fronte della restituzione di quello cartaceo mentre le altre 800 monete metalliche a contenuto prezioso restano depositate senza che alcuno ne richieda il cambio.
Le banche inglesi per prime decidono di approfittare del fatto che la maggior parte delle monete metalliche a deposito e garanzia delle banconote restano inerti: Qui scatta il meccanismo truffaldino: le banche emettono solo 200 monete metalliche ma continuano a prestare 1000 banconote che in definitiva a questo punto diventano titoli di credito privi di copertura a garanzia.
Le banconote non coperte dalla moneta metallica sono dunque prestate a interesse garantite da ipoteche sui beni del richiedente. Il sistema del “moltiplicatore del denaro” consiste proprio nel prestare denaro a interesse a enti pubblici e privati che non gode di alcun deposito di metallo prezioso che ne giustifichi il valore.
Dunque, conclude Pound, più le banche prestano denaro a interesse, più il debito pubblico cresce a causa dell’interesse sul denaro prestato il quale peraltro, sganciato dai depositi aurei che ne comprovano il valore, è stato semplicemente stampato .
Questo meccanismo tra le altre cose favoriva – e favorisce ancora – l’accumulo di grandi ricchezze presso un numero limitato di individui, tipicamente le grandi banche e gruppi finanziari, che detenendo le leve del credito potevano – e possono – ricattare le nazioni che perdono così la loro sovranità: prestiti di denaro in cambio di cessione della sovranità ( vedi qui in dettaglio ). Da osservare infine che le banche prestano denaro cioè banconote non solo a soggetti privati, ma anche a enti pubblici, cioè allo stato, che se ne serve per pagare la sua amministrazione vale a dire i servizi erogati ai cittadini e i suoi dipendenti. Ma anche lo stato deve rendere i soldi ricevuti dalle banche con gli interessi. Per poterlo fare ricorre all’unico strumento che ha a disposizione, cioè le tasse e le imposte: in sostanza lo stato tassando i cittadini tassa se stesso per rendere gli interessi sui prestiti ricevuti dalle banche private.
Per Pound era fondamentale che in America la gente comune capisse questo meccanismo truffaldino e che, in base a questa comprensione, guardasse con favore al regime fascista che in Italia, si opponeva, almeno a parole alla plutocrazia anglo americana.
Tradurre a livello popolare teorie economiche anche complesse non era facile. Per riuscirci Ezra Pound è ricorso sia alla saggistica divulgativa, come il suo manuale ABC dell’economia e alla poesia.
LE BANCHE CENTRALI
Il sistema usuraio evidente in epoca contemporanea, ma agli esordi nel momento in cui ne scriveva Pound, è stato perfezionato negli USA dalla Federal Reserve la quale è una società privata per azioni fondata nel 1913 dal presidente Woodrow Wilson.
Il congresso degli Stati Uniti riconosce quella banca privata, nota come Federal Reserve, come la banca centrale che controlla il sistema bancario americano.
Tuttavia la FED almeno fino al secondo dopoguerra mantenne in vigore il sistema aureo, ossia le banconote emesse dovevano corrispondere a un equivalente in metallo prezioso, in questo caso oro.
Il modello della FED servì a stabilire gli accordi di Bretton Woods, una cittadina del New Hampshire, in base ai quali furono fondate il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale e l’organizzazione di un sistema creditizio che facilitasse la concretizzazione di banche centrali in ogni nazione vincolate a un tasso di cambio valutario sostenuto dall’oro. Sul piano teorico significava che i pagamenti potevano essere effettuati in banconote o in oro giacché il valore di ogni singola banconota era giustificato da una giacenza aurea presso la banca che aveva emesso la valuta.
Nel 1963 poco prima di essere assassinato pare che il Presidente Kennedy volesse ridimensionare la FED conscio del fatto che il processo di sganciamento del denaro (moneta + banconote ) dalle riserve auree in corso era pericoloso perché consentiva alla FED di moltiplicare il debito pubblico tramite prestiti illimitati a interesse e perché l’emissione di troppo medio circolante creava inflazione, cioè deprezzamento del valore del denaro e faceva calare il potere d’acquisto specialmente dei salariati con conseguenze drammatiche.
Con l’ordine esecutivo 1110 egli avrebbe stabilito la possibilità per il Ministero del tesoro americano di emettere denaro garantito da riserve argentee in contemporanea al denaro non garantito da nessun metallo prezioso emesso dalla FED: le banconote delle FED indicavano la dicitura “Banconote della Federal Reserve” quella voluta da Kennedy “Banconota degli Stati Uniti”
Il tentativo abortì anche, e soprattutto, a causa dell’assassinio del presidente. ( Vedi qui in dettaglio )
Nel 1971 Nixon terminò la convertibilità dei dollari in oro. Dichiarò finito il sistema di Bretton Woods e il dollaro passò dall’essere cartamoneta come controvalore per l’oro a cartamoneta tout court, cioè solo carta: a partire da quel momento il medio circolante monetario ossia le banconote più le monete hanno valore solo perché lo dice il governo. A questo punto è possibile alla FED e alle altre banche centrali semplicemente stampare denaro e immetterlo sul mercato senza alcuno necessità di garantirne il valore grazie a un deposito aureo o di altro metallo prezioso.
L’obiettivo è il moltiplicatore del credito ossia stampare denaro da prestare in modo da lucrare l’interesse: più aumenta il debito pubblico dei cittadini a causa di mutui, prestiti, finanziamenti erogati dalle banche, più aumentano gli interessi che le banche stesse potranno riscuotere alla scadenza dei certificati di prestito.
LA POESIA COME DENUNCIA DEL POTERE FINANZIARIO
Pound si era dunque reso conto quindi che tramite il potere finanziario un manipolo di folli poteva stravolgere la nostra società, trasformarla e renderci simili a una massa di schiavi deboli e inetti. Per il poeta che si trova a essere viator in questa società che si accinge a essere trasformata in qualcosa di infernale inizia allora una sorta di Calvario interiore che deriva dalla consapevolezza di avere compreso qualcosa di estremamente importante, ma di essere impossibilitati a comunicarla a causa dell’incredulità generale.
Decide di utilizzare una serie di strumenti come mezzo di comunicazione popolare sulla pericolosità dell’Usura: manualistica divulgativa, radiomessaggi alla radio fascista, discorsi e poesie.
Pound scrive una serie di componimenti in cui tenta di illustrare in linguaggio poetico i principi della truffa usuraia che ha scoperto, inserendo nei testi poetici anche formule economiche e schemi finanziari in una commistione alquanto originale – e bizzarra – spesso ai limiti del comprensibile. Non a caso la poesia di Pound si può accostare secondo alcuni all’ermetismo letterario italiano. Del resto Pound denuncia soprattutto due guasti prodotti dalla finanziarizzazione dell’economia: la corruzione dei costumi morali e la distruzione della bellezza. Mentre indica nel recupero della Tradizione degli antichi padri tanto dell’occidente che dell’oriente un sistema di vita più umano e incorrotto.
Usura
Con usura nessuno ha una solida casa
di pietra squadrata e liscia
per istoriarne la facciata,
con usura
non v’è chiesa con affreschi di paradiso
harpes et luz
e l’Annunciazione dell’Angelo
con le aureole sbalzate,
con usura
nessuno vede dei Gonzaga eredi e concubine
non si dipinge per tenersi arte
in casa ma per vendere e vendere
presto e con profitto, peccato contro natura,
il tuo pane sarà staccio vieto
arido come carta,
senza segala né farina di grano duro,
usura appesantisce il tratto,
falsa i confini, con usura
nessuno trova residenza amena.
Si priva lo scalpellino della pietra,
il tessitore del telaio
CON USURA
la lana non giunge al mercato
e le pecore non rendono
peggio della peste è l’usura, spunta
l’ago in mano alle fanciulle
e confonde chi fila. Pietro Lombardo
non si fe’ con usura
Duccio non si fe’ con usura
nè Piero della Francesca o Zuan Bellini
nè fu “La Calunnia” dipinta con usura.
L’Angelico non si fe’ con usura, nè Ambrogio de Praedis,
nessuna chiesa di pietra viva firmata : “Adamo me fecit”.
Con usura non sorsero
Saint Trophine e Saint Hilaire,
usura arrugginisce il cesello
arrugginisce arte ed artigiano
tarla la tela nel telaio, nessuno
apprende l ‘arte d’intessere oro nell’ordito;
l’azzurro s’incancrena con usura; non si ricama
in cremisi, smeraldo non trova il suo Memling
usura soffoca il figlio nel ventre
arresta il giovane amante
cede il letto a vecchi decrepiti,
si frappone tra giovani sposi
CONTRO NATURA
Ad Eleusi han portato puttane
carogne crapulano
ospiti d’usura.
LA POESIA COME MEMORIA E TRADIZIONE
Di contro alle aberrazioni del Nuovo Ordine Mondiale incardinato sull’iniquità del sistema finanziario retto dalle banche centrali che si andava consolidando, Pound indica come alternativa il recupero di un sistema economico fondato sull’abolizione dell’usura bancaria (cioè gli interessi) dal punto di vista economico, e un ritorno alla tradizione degli antichi padri quale modello etico e morale cui attenersi.
Alla ricerca di questa dimensione esistenziale arcaica Pound, come Dante o Ulisse, compie un viaggio interiore alla ricerca di se stesso, alla ricerca del proprio posto nel mondo, della propria “area di conforto” in termini psicologici, senza mai riuscire a trovarla, ma sostenuto dalla speranza che specialmente il regime fascista, cui aveva aderito con entusiasmo, potesse ripristinare gli antichi valori morali e quindi anche un’economia non più lucrativa . Esule dell’esistenza affida ai Cantos, la sua opera poetica più importante, la biografia di un uomo che non conosce pace e che si sente perennemente espropriato di una dimora calda e sicura, di una casa in cui sostare e far riposare la stanche ossa.
L’immagine di Ulisse rappresenta per Pound il campione dell’uomo che nonostante le avversità prosegue il suo cammino di autoconoscenza adattandosi a situazioni diverse, anche e soprattutto le più drammatiche; c’è in Pound il desiderio di sperimentare se stesso, il desiderio ardente di gettarsi nella mischia e partecipare vivendo sulla propria gli attimi di trionfo e le profonde delusioni di cui è costellata la sua vita come un oceano punteggiato di arcipelaghi.
Il viaggio di Pound comincia con l’abbandono degli Stati Uniti dove si sente coatto: gli states sono una nazione troppo giovane, mentre Pound comincia ad avvertire l’esigenza di vivere in un luogo dove la storia sacra e quella profana ancora non si sono completamente separate causando lo scadimento della vita etica ereditata dagli antichi padri e dove la magnificenza della civiltà occidentale ancora si manifesta tramite grandiose architetture. In Italia egli ha la possibilità di essere circondato dalle cose che ama non ancora umiliate dall’affarismo borghese e, forse, approdando come un naufrago in Europa, spera anche di trovare qualche orecchio più attento alla sua poesia e alle sue teorie economiche.
Non a caso illustrerà l’una e le altre a Mussolini che considerava l’unico antidoto alla tracotanza usuraia del nascente potere finanziario. La caduta del fascismo rappresenterà per lui la fine di ogni illusione e la certezza che l’usura, da lui così detestata e propagandata dalla plutocrazia anglo americana ,aveva riportato un netto e forse definitivo trionfo.
A fine guerra viene ricondotto negli stati Uniti dove è condannato per connivenza col nemico, cioè il regime fascista, e dichiarato parzialmente infermo di mente.
Seguirà il ricovero presso una struttura psichiatrica per un decennio e l’ultimo periodo della sua vita ancora in Italia presso un castello alpino che per lui assume valore di eremo.
L’albero
Immobile fui un albero nel bosco,
Conobbi la verità di cose mai viste prima;
Di Dafne e dalla fronda d’alloro
E di quei vecchi sposi che festeggiarono gli dèi
E divennero un rovere in mezzo alla brughiera.
Essi poterono compiere un tale miracolo
Solo dopo che gli dèi furono
Gentilmente pregati e accolti
Al focolare della loro amata casa.
Sono stato comunque un albero nel bosco
E ho inteso molte cose nuove che prima
Parevano follia alla mia mente.
Canto I
Poi scendemmo alla nave,
e la chiglia tagliò il divino mare
drizzammo l’albero e le vele della nave negra,
a bordo portammo pecore e i corpi nostri
carichi di lacrime, e il vento in poppa
ci avviò con panciute vele,
di Circe benecomata arte fu questa.
Poi sedemmo sulla nave, correndo col vento
a vele tese sino a sera.
Spento il sole, ombra sull’oceano,
noi venimmo al limite delle acque profonde,
alla terra dei Cimmeri, e città popolose,
sovra tessuta nebbia fitta, mai strale
di sole la trafigge
né rotando alle stelle, né tornando dal cielo,
notte fosca copre quella misera gente.
L’oceano in moto contrario, noi venimmo al luogo
predetto da Circe.
Categorie:Ezra Pound
Bell”articolo. Compito dell’ intellettuale è di sollevare interrogativi, porre questioni ed è quello che Pound ha fatto a differenza di altri che si sono adeguati per amor di quieto vivere.
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Ecco perché è morto JFK, quando c’è il danaro di mezzo……
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